La trasformazione di un tronco di legno senza vita in una scultura unica e significativa è il frutto di un processo creativo che richiede pazienza, cura e rispetto per la materia prima.

Ma quando l’artista riesce a dare vita a quella materia prima, il risultato può essere straordinario. La scultura diventa una storia, un simbolo che arricchisce il luogo in cui è situata e che offre esperienze uniche a chi lo vive.

Ogni scultura ricavata dal recupero di alberi antichi e malati è unica, e rappresenta una vittoria contro la progressiva perdita del valore della natura nella nostra società. Perciò, attraverso la mia arte, cerco di far rivivere questi alberi e dare loro una nuova ragione di esistere, affinché possano continuare a regalarci la loro bellezza e il loro significato per molto tempo a venire.

L’amministrazione del paese di Trarego, sopra il lago Maggiore, promuove l’arte pubblica come forza generativa e attrattiva per il territorio e le sue comunità e ne ha fatto una peculiarità del suo operato. Per questo ha creato il “sentiero dell’arte”, in cui molti artisti dimostrano il loro talento tra le contrade del paese. Nel contesto di questa iniziativa, ho avuto l’opportunità di recuperare alberi ormai morti da tempo per creare sculture che dessero nuova vita ad un vecchio tronco.

Così ho realizzato la “Mater dolorosa”, pensata per la postazione del milite ignoto sul viale del cimitero, e “L’albero della favola di Pinocchio”, un grande castagno che ha troneggiato sul Pianaccio per secoli e ora rappresenta la favola di Pinocchio per il godimento di chi passa o gioca alla sua presenza.

 

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